Il 5 ottobre del 1921 Catharine Amy Dawson Scott fondava il P.E.N. Club a Londra. Il nome richiamava lo strumento che caratterizza l’attività di scrittori e poeti, e in effetti è l’acronimo di Poets, Essayists and Novelists.
Detta così, sembra una notizia da nulla, ma per la prima volta al mondo si costituiva una associazione in cui scrittori e scrittrici si incontravano per discutere di letteratura con un programma che già John Galsworthy, il primo Presidente, delineava come uno sviluppo planetario nella prima Carta del 1927 in difesa della libertà di espressione. In effetti, la palla cominciò a rotolare molto velocemente: nel giro di 10 anni si contavano già in quattro continenti 45 PEN Club, tra cui il P.E.N. Club Italiano.
In occasione del Centenario dalla fondazione, e sotto l’egida di Jennifer Clement, prima presidente donna del PEN International – come oggi lo conosciamo – (Catharine Dawson Scott non lo era stata nell’anno di fondazione) si è deciso di costituire un archivio ad hoc affidato a un ristretto numero di persone, che riunisse, con l’aiuto dei 145 Centri presenti nell’anno di riferimento, il 2021, un numero di testimonianze scritte e fotografiche.
Per chi volesse esplorare l’archivio digitale del Centenario, in cui sono raccolti dai più importanti documenti del PEN International fino ai dettagli forniti dai centri di più recente formazione (come il PEN Trieste, che è stato accettato come tale dall’Assemblea Generale del Congresso di Città del Messico nel 2003) esso è consultabile tramite il link
Il Libro avrebbe dovuto essere presentato durante il Congresso del 2021 che però, per motivi legati alla pandemia, si è svolto online.
L’anno dopo, il Congresso si è tenuto in presenza ad Uppsala e l’opera è stata presentata nella sua versione nelle 3 lingue ufficiali del PEN International, inglese, francese e spagnolo.
Anche per chi, come il sottoscritto, ha avuto ed ha rapporti stretti con l’organizzazione a livello centrale, è, più che una sorpresa, una grande soddisfazione constatare attraverso quanti e quali cambiamenti il PEN International che conosciamo sia arrivato alla sua “forma” attuale ed alla chiarezza degli obiettivi descritti sommariamente in quello che affettuosamente chiamiamo “il Charter”, la premessa alla Costituzione del PEN. Lo trovate qui nella sua ultima versione
https://pen-international.org/who-we-are/the-pen-charter
Siamo di fronte a 100 e più anni di esperienza nella gestione di un “popolo” molto particolare, come lo sono tutti i letterati, ma non solo nel “mestiere” di scrittore, poeta, saggista, giornalista.

Il PEN International si è evoluto con le strutture dei Comitati permanenti, operando in difesa: della libertà di espressione e degli scrittori perseguitati per l’esercizio della stessa con il Writers in Prison Committee e il PEN Emergency fund; delle lingue minoritarie e della libertà di utilizzo delle stesse con il Translations & Literary Rights Committee; delle donne scrittrici – e dei diritti di espressione delle minoranze LGBTQ+con il Women Writers Committee; del diritto degli scrittori di operare in un mondo in cui la pace sia un obiettivo e non una condizione privilegiata con il Writers for Peace Committee.
È quindi per me un onore, sia come Presidente del PEN Trieste sia come un Officer del PEN International – potervi brevemente presentare questo formidabile strumento per la conservazione della memoria del PEN International.
Antonio Della Rocca