
Ci sono dei tessuti immateriali, ma resistenti che attraversano il Mar mediterraneo, da sempre veicolo della dimensione simbolica e sulle cui acque viaggiano storie, miti, leggende e immagini che creano echi e risonanze tra le varie terre che vi si affacciano. E ci sono donne che per una volontà illuminata da un desiderio di conoscenza e di accoglienza si prodigano generosamente per favorire questi scambi. Il giorno 27 Novembre 2021, alle ore 17, presso il Centro Culturale Candiani di Mestre è stata presentata l’antologia “Poete del Mediterraneo”, La Versiliana Editrice, 2021, ad opera del Gruppo Poesia Comunità di Mestre, di cui Giorgia Pollastri è Presidente, che ha saputo prodigiosamente unire voci di donne che, da una sponda all’altra del Mediterraneo, hanno creato tracciati invisibili e simbolici, simili a quelli degli aborigeni australiani, ricordati da Bruce Chatwin ne “Le vie dei canti”, attraverso i quali si trasmettono conoscenze iniziatiche e segrete.
Giorgia Pollastri, da sempre impegnata nell’ambito della poesia e del sociale (due attività che non possono essere disgiunte dal momento che perseguono i medesimi obiettivi) con dedizione e intento inflessibile, è riuscita a realizzare un progetto che portava avanti da vent’anni, ovvero quello di realizzare un’antologia poetica costituita da donne che vivono nelle terre che si affacciano al Mare Nostrum. Se consultiamo l’enciclopedia Treccani, alla voce “Mediterraneo” compaiono tutta una serie di dettagliati riferimenti storici, mitologici, sociologici, antropologici, economici e via dicendo in cui viene completamente trascurata l’essenza femminile che sta alla base della stessa civiltà mediterranea.
Giorgia Pollastri, grazie alla realizzazione del suo progetto, è riuscita finalmente a sanare questa mancanza, rivelando la natura eminentemente femminile che caratterizza il Mar Mediterraneo che è stato la culla delle Grandi Madri che si sono si sono manifestate negli aspetti di Astarte, Ishtar, Iside, Artemide, fino a giungere alle Madonne Nere, presenze viventi che continuano ancor oggi ad essere evocatrici d’immagini dalla potentissima valenza simbolica. Come afferma Vittoria Ravagli nella sua intensa e preziosa introduzione all’antologia, sono sempre le donne a creare ponti e a favorire gli scambi e le conoscenze. Nelle acque del Mediterraneo si specchiano figure di dee d’acqua e di luce, a cominciare da Europa, rapita sulle coste fenicie da Zeus che per sedurla aveva assunto le sembianze di un bianco toro e l’aveva condotta sul suo dorso attraverso il mare fino a Creta, dove le aveva usato violenza, trasformandola in una figura secondaria, subordinata agli dei olimpici.

Così, questo pacifico bacino di scambi e conoscenze diventò nel tempo dominato dalle forze oscure di Ares, il dio della guerra e pertanto scenario di conflitti, dilaniato da scontri e ricettacolo di morte. Credo che il Mediterraneo, questo mare interno, assurga a metafora della nostra stessa interiorità, e possa essere al tempo stesso luogo di vita o di morte: tutto ciò dipende dalla nostra volontà di creare o distruggere. Questa raccolta perciò rappresenta il filo di Arianna che lega insieme le voci di donne cresciute sulle sue sponde, che intrecciando le loro parole, favoriscono un senso di appartenenza, di relazione e di corrispondenza. Vittoria Ravagli ha saputo porre in risalto come i valori dell’unione e della comunicazione presenti in quest’opera riescano a creare un dialogo polifonico. L’antologia è il coraggioso e splendido risultato del sogno che Giorgia Pollastri è riuscita a realizzare: quello di riunire donne di paesi e culture diverse intorno ad un medesimo mare; le loro voci cantano la luce e l’ombra, il dolore e la gioia, la vita e la morte, cercando di ricostruire un comune alfabeto simbolico. Come abili tessitrici, le autrici presenti in questa raccolta hanno intessuto il loro canto intrecciando visibile e invisibile, materiale e simbolico, ritrovandosi sorelle in questo viaggio a ritroso verso le radici di una comune identità.
Lucia Guidorizzi