In un’intervista su Amicando Semperdi qualche settimana fa ho parlato con lui della situazione americana e, molto più in generale, del suo concetto di rivoluzione, intesa come cambiamento radicale di alcuni modi di pensare e di agire, auspicando un mondo fatto di ascolto e considerazione per gli altri. Da questo punto di vista è sempre stato uno con la consapevolezza piena di vivere l’anacronismo, nel senso di prefigurazione molto anticipata dei tempi a venire. La sua poesia, che viaggia su molteplici temperature concettuali, ha un perno attorno a cui ruota macinando feroci critiche a molti aspetti della società del suo paese, ma esprimendo anche belle tensioni ideali frequentate, a bella posta, per far emergere in tutta la loro plastica malvagità alcune situazioni della società contemporanea.
Le sue idee e le sue azioni mostrano tutta la loro valenza rivoluzionaria fin da quando è professore di inglese all’Università della California (UCLA) a Los Angeles; lì comincia a mettere in pratica il suo concetto di opposizione valutando tutti i suoi studenti con il massimo dei voti per ritardare o rendere nulla la possibilità della loro chiamata alle armi per la guerra in Vietnam, di cui è uno dei più strenui contestatori. Viene ovviamente privato della docenza e tra critica e poesia sviluppa una propria filosofia e poetica, diventando una stella di prima grandezza della poesia sul piano internazionale, dove ha modo di viaggiare, conoscere e incontrare consensi sostanziosi e molteplici. Se c’è un’opera tra le tante che merita di essere citata per il potere dirompente dei suoi contenuti questa è senza dubbio Arcanes. Marco Nieli in maniera incisiva ne coglie uno dei tratti peculiari del poeta: “Quello che colpisce forse maggiormente nello straordinario modo di procedere di Hirschman all’interno della composizione, è una sua singolare e irripetibile capacità di slittare dal piano dell’evocazione mitologica, ricca di citazioni e riferimenti esoterici, a quello più immediato della realtà storica concreta, in un gioco di rimandi incrociati, dove l’oggettivo acquista risonanza e profondità in relazione al suo vibrare all’interno di una coscienza che è, insieme, critica e visionaria”.
Di lui resta un pensiero che è il contraltare del conformismo con la capacità di rappresentare la realtà, così come la sentiva, lontano dalla cartolina eufemistica, bensì ben dentro l’analisi critica impietosa, quella stessa che vedeva nel tratto capzioso e suadente della società la nuova faccia di un fascismo “dal volto dolce”. Sicuramente non tutto deve essere considerato un verbo perfetto, eppure un esempio di coscienza critica che inquadra la realtà senza lasciare alcune zone in una sorta di ombra complice.
La sua forza poetica ha una serie di modulazioni espressive che traduttrici italiane (Anna Lombardo, Raffaella Marzano, Mariella Setzu) hanno fatto conoscere al pubblico del nostro paese, con notevole seguito tra i giovani; così dalla vigorosa invettiva politica passa con disinvoltura alla fredda analisi sociale, dalla considerazione dell’amore nelle sue gamme più varie, sempre con la tendenza a condire la parola con l’ingrediente dell’ironia e dell’umorismo. Per fortuna due istituzioni benemerite, la Casa della Poesia e le Edizioni Multimedia di Baronissi in provincia di Salerno, lo fanno vivere in opere che contengono la parte più cospicua delle elaborazioni poetiche e critiche di Jack Hirschman.
Qui sotto riporto un testo poetico dedicato a Jack da Anna Lombardo, una delle sue traduttrici italiane.
Enzo Santese

A Jack
Non ditemi che se n’è andato! No! Lui è qui
Nell’intreccio di queste nostre vene di strada
È ancora nelle mie orecchie, canta, legge e si appoggia ai suoi Arcani
Batte i piedi, le mani grandi e generose intorno a un bicchiere di vodka
Nasdrovie, tovarish! Sarai sempre per me.
E il mio cuore sta sanguinando.
Oggi sono di nuovo orfana! Noi tutti lo siamo.
Mi dicono che dormiva: come è possibile?
Lo vedo marciare con la bella bandiera, di fiori rossi in un
Mano e un mucchio delle sue poesie nell’altra. Queste le sue armi!
E farà una rivoluzione anche da lassù, fino alla fine del mondo.
Puoi scommetterci. E tutti ti seguiamo, Mio invincibile
Amico, fratello, padre Jack, lungo la tua Soglia Infinita,
Verso albe senza difetti – no Storfall –
Domani. Ora il mio cuore sanguina.
E tu, seduto in un angolo normale – la tua Prima Linea –
Scrivi storie, cercando dolcemente nelle pieghe
Della nostra pelle, e nei tuoi occhi blu
Soglia sempre, sempre infinita
Che mi conduce lì al tuo sorriso Arcano.
So long, amico mio, so long….
Anna Lombardo Venezia, 22 Agosto 2021