Home Letteratura Addio a Jack Hirschman, gigante della poesia americana.

Addio a Jack Hirschman, gigante della poesia americana.

In un’intervista su Amicando Semperdi qual­che settimana fa ho parlato con lui della situa­zione americana e, molto più in generale, del suo concetto di rivoluzione, intesa come cam­biamento radicale di alcuni modi di pensare e di agire, auspicando un mondo fatto di ascolto e considerazione per gli altri. Da questo punto di vista è sempre stato uno con la consapevo­lezza piena di vivere l’anacronismo, nel senso di prefigurazione molto anticipata dei tempi a venire. La sua poesia, che viaggia su molteplici temperature concettuali, ha un perno attorno a cui ruota macinando feroci critiche a molti aspetti della società del suo paese, ma espri­mendo anche belle tensioni ideali frequentate, a bella posta, per far emergere in tutta la loro plastica malvagità alcune situazioni della so­cietà contemporanea.

Le sue idee e le sue azioni mostrano tutta la loro valenza rivoluzionaria fin da quando è professore di inglese all’Università della Ca­lifornia (UCLA) a Los Angeles; lì comincia a mettere in pratica il suo concetto di oppo­sizione valutando tutti i suoi studenti con il massimo dei voti per ritardare o rendere nul­la la possibilità della loro chiamata alle armi per la guerra in Vietnam, di cui è uno dei più strenui contestatori. Viene ovviamente priva­to della docenza e tra critica e poesia svilup­pa una propria filosofia e poetica, diventan­do una stella di prima grandezza della poesia sul piano internazionale, dove ha modo di viaggiare, conoscere e incontrare consensi so­stanziosi e molteplici. Se c’è un’opera tra le tante che merita di essere citata per il potere dirompente dei suoi contenuti questa è senza dubbio Arcanes. Marco Nieli in maniera inci­siva ne coglie uno dei tratti peculiari del po­eta: “Quello che colpisce forse maggiormente nello straordinario modo di procedere di Hir­schman all’interno della composizione, è una sua singolare e irripetibile capacità di slittare dal piano dell’evocazione mitologica, ricca di citazioni e riferimenti esoterici, a quello più immediato della realtà storica concreta, in un gioco di rimandi incrociati, dove l’oggettivo acquista risonanza e profondità in relazione al suo vibrare all’interno di una coscienza che è, insieme, critica e visionaria”.

Di lui resta un pensiero che è il contraltare del conformismo con la capacità di rappresentare la realtà, così come la sentiva, lontano dalla cartolina eufemistica, bensì ben dentro l’ana­lisi critica impietosa, quella stessa che vedeva nel tratto capzioso e suadente della società la nuova faccia di un fascismo “dal volto dolce”. Sicuramente non tutto deve essere conside­rato un verbo perfetto, eppure un esempio di coscienza critica che inquadra la realtà sen­za lasciare alcune zone in una sorta di ombra complice.

La sua forza poetica ha una serie di modula­zioni espressive che traduttrici italiane (Anna Lombardo, Raffaella Marzano, Mariella Setzu) hanno fatto conoscere al pubblico del nostro paese, con notevole seguito tra i giova­ni; così dalla vigorosa invettiva politica pas­sa con disinvoltura alla fredda analisi socia­le, dalla considerazione dell’amore nelle sue gamme più varie, sempre con la tendenza a condire la parola con l’ingrediente dell’ironia e dell’umorismo. Per fortuna due istituzioni benemerite, la Casa della Poesia e le Edizioni Multimedia di Baronissi in provincia di Saler­no, lo fanno vivere in opere che contengono la parte più cospicua delle elaborazioni poetiche e critiche di Jack Hirschman.

Qui sotto riporto un testo poetico dedicato a Jack da Anna Lombardo, una delle sue tra­duttrici italiane.

Enzo Santese

LORELLA FERMO, Jack Hirschman, cm 29,7 x 21, tecnica mista su carta, 2021

A Jack

Non ditemi che se n’è andato! No! Lui è qui

Nell’intreccio di queste nostre vene di strada

È ancora nelle mie orecchie, canta, legge e si appoggia ai suoi Arcani

Batte i piedi, le mani grandi e generose intorno a un bicchiere di vodka

Nasdrovie, tovarish! Sarai sempre per me.

E il mio cuore sta sanguinando.

Oggi sono di nuovo orfana! Noi tutti lo siamo.

Mi dicono che dormiva: come è possibile?

Lo vedo marciare con la bella bandiera, di fiori rossi in un

Mano e un mucchio delle sue poesie nell’altra. Queste le sue armi!

E farà una rivoluzione anche da lassù, fino alla fine del mondo.

Puoi scommetterci. E tutti ti seguiamo, Mio invincibile

Amico, fratello, padre Jack, lungo la tua Soglia Infinita,

Verso albe senza difetti – no Storfall

Domani. Ora il mio cuore sanguina.

E tu, seduto in un angolo normale – la tua Prima Linea –

Scrivi storie, cercando dolcemente nelle pieghe

Della nostra pelle, e nei tuoi occhi blu

Soglia sempre, sempre infinita

Che mi conduce lì al tuo sorriso Arcano.

So long, amico mio, so long….

Anna Lombardo Venezia, 22 Agosto 2021

Articoli Recenti

Cartolina dall’Altrove

Il bellissimo e intenso romanzo “Ubiquità” Supernova, 2023, di Maria Grazia Ga­gliardi, viaggiatrice e camminatrice, (gui­da turistica laureata in Filosofia, affasci­nata dalla...

Coccolo e il poetico indugio sul passato

I ritmi della poesia rintoccano di nuovo nell’o­rologio della storia personale di Roberto Coc­colo, con la raccolta Corrono tra noi parole (edizioni...