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Lirica/mente

Euridice I

Eri Euridice
Appena ho avuto il tempo
d’intravedere la tua bellezza
nella luce blu
dei giorni di Canicola


Ti chiamo Euridice
e sillabo il tuo nome
sullo specchio delle ombre
dove disperatamente
Vorrei raggiungerti


Euridice II

Eri Euridice
che risalivi gli Inferi
La luce lassù
Stridulava di cicale

Euridice forse
E io sognavo di scrivere
Di scrivere per te sola
I canti orfici più belli

Bernard Vanel (da “Euridice O lo specchio delle ombre”)

Bernard Vanel, professore di letteratura e di cinema, è nato a Marvejols e vive a Mende, in Lozere (Francia). Ha lavorato per diverse case editrici pubblicando una ventina di libri tra cui prose poetiche e racconti di viaggio (Abécédaire des ailleurs, Ombres toscanes, Conversations en Bucovine). Ha tradotto le poesie di Maurizio Cucchi (Vite pulviscolari) di Roberto Veracini (Epifanie dell’angelo), di Umberto Piersanti, Fabio Pusterla, Franco Buffoni, Milo de Angelis (Antologia di poeti contemporanei italiani).
Un aspetto fondamentale della sua produzione letteraria è la poetica del viaggio (Cendrars e Larbaud sono gli autori di riferimento, oltre all’amato Nerval); a Vanel piace il lavoro sul linguaggio, l’estetica di Saint John Perse, e nello stesso tempo predilige i temi più semplici della vita: i suoi testi parlano della vanità del tutto, del panta rei, del tempo che se ne va, della nostalgia, della fragilità dell’uomo, della precarietà della vita, delle inquietudini, della solitudine, anche quando si tratta dell’amore (perché anche l’amore non salverà dalla paura e dalla morte).

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